Il 25 novembre ormai da 22 anni si ricorda la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Una problematica quanto mai attuale che, ahinoi, è ancora evidentemente presente nella nostra società. La politica è chiamata a fare la propria parte, non solo celebrando questa giornata, ma soprattutto adoperandosi per fare in modo che ogni giorno sia un 25 novembre.
Purtroppo, se ancora oggi siamo costretti a registrare 89 casi di violenza al giorno (dati Divisione anticrimine delle questure di tutta Italia), significa che siamo di fronte ad un problema che necessita di un nuovo approccio, di un cambiamento a livello culturale. Per riuscire a limitare questi dati è necessario rivedere il sistema di assistenza, creare ambienti e ambiti dove poter parlare liberamente del problema, ma soprattutto porre i presupposti per l’affermazione di una società paritetica a tutti i livelli.
La violenza molto spesso scaturisce da una situazione di subordine della donna nei confronti dell’uomo dal punto di vista sociale e soprattutto dal punto di vista economico. Annullare questi stereotipi e disparità è la base dalla quale partire. Equilibrare gli stipendi e fuggire dall’idea che la donna sia il soggetto indicato a svolgere specifiche mansioni all’interno dello spazio familiare. Un’equità a livello di responsabilità che possa porre uomo e donna sullo stesso piano in tutti gli ambienti.
Non solo violenza fisica ma anche la componente psicologica della violenza gioca un ruolo fondamentale. È un aspetto che non va assolutamente minimizzato e anzi deve essere affrontato in maniera diretta ponendo le condizioni per fare in modo che il soggetto fragile si senta capito e ascoltato piuttosto che deriso o appunto minimizzato. Abbattere il muro della vergogna per prevenire situazioni complesse e a volte irrecuperabili che soprattutto nei più piccoli rischiano di marchiare a fuoco la personalità di un soggetto.

Noi, come Partito Democratico di Assisi abbiamo cercato di lanciare un piccolo segnale e lo scorso aprile abbiamo proposto una mozione che ha portato a far inserire la frase “Se sei vittima di stalking o violenza chiama il 1522” sugli scontrini della farmacia comunale di Assisi.
Un piccolo gesto, ma importante. Per molte donne che subiscono violenza poter chiamare il 1522 significa fare un primo passo per riappropriarsi della propria vita.
Il 1522 è anche a disposizione di chiunque (minori compresi) voglia ricevere aiuto o segnalare episodi di violenza che riguardino altre persone.
Paolo Lupattelli
Capogruppo del Partito Democratico di Assisi